
L’opera “Dei diritti e delle pene”, pubblicata nel 1764, rivoluziona il diritto penale, promuove principi di giustizia, umanità e razionalità nel sistema giudiziario. Beccaria critica le pratiche punitive del suo tempo e propone un nuovo modello basato sulla prevenzione dei reati piuttosto che sulla repressione brutale.
Critica alla tortura
- Beccaria condanna la tortura come strumento per ottenere confessioni, poiché punisce l’accusato prima ancora di dimostrare la sua colpevolezza.
- Sostiene che la tortura può portare a false confessioni, rendendo la giustizia arbitraria.
Abolizione della pena di morte
- Considera la pena di morte inutile e ingiusta: non è un deterrente efficace e non permette il reinserimento del colpevole nella società.
- Propone invece pene certe e proporzionate, come il lavoro forzato, per scoraggiare il crimine.
Principio della proporzionalità delle pene
- Le pene devono essere proporzionate alla gravità del reato, evitando punizioni eccessive o arbitrarie.
- La punizione deve servire a prevenire i crimini futuri, non a vendicare il passato.
Certezza e rapidità della pena
- La certezza della punizione è più efficace della sua severità: una pena lieve ma certa è un deterrente migliore di una pena estrema ma applicata raramente.
- Le sentenze devono essere rapide per evitare lunghi periodi di detenzione preventiva.
Separazione tra leggi e giudici
- Le leggi devono essere chiare e accessibili a tutti.
- I giudici devono applicarle in modo imparziale, senza interpretarle soggettivamente.
Educazione come strumento di prevenzione
L’istruzione è fondamentale per ridurre la criminalità: una società ben istruita ha meno bisogno di punizioni severe
Nell’opera “Elementi di economia pubblica” (scritta tra il 1769 e il 1771), Cesare Beccaria affronta temi economici con lo stesso spirito illuminista con cui aveva trattato il diritto penale in Dei delitti e delle pene.
Critica ai monopoli e alle restrizioni economiche
- Beccaria si oppone ai monopoli e alle restrizioni imposte dallo Stato sul commercio, sostenendo che la libera concorrenza favorisca la prosperità economica.
- Sostiene che l’eccessiva regolamentazione ostacola la crescita economica.
Importanza della libertà economica
- L’economia deve essere regolata da leggi naturali, non da interventi arbitrari dello Stato.
- Si ispira alle idee del fisiocratismo e del liberismo economico, anticipando concetti simili a quelli di Adam Smith.
Ruolo dello Stato nell’economia
- Pur difendendo la libertà economica, riconosce che lo Stato deve garantire infrastrutture e servizi pubblici essenziali.
- Ritiene che l’istruzione sia fondamentale per lo sviluppo economico.
Tassazione equa e proporzionale
- Propone un sistema fiscale più giusto, in cui le imposte siano proporzionate alle possibilità economiche dei cittadini.
- Critica le tasse indirette perché colpiscono più duramente i poveri.
L’opera, sebbene meno famosa rispetto a Dei delitti e delle pene, mostra come Beccaria fosse un pensatore innovativo anche in ambito economico.